
Festival di Serravalle
Cliente: Associazione Amici del Castrum
Gruppo di lavoro:
- I AM Comunicazione, produzione e coordinamento
- Lab’Our, grafica e comunicazione
Nel 2011 e nel 2012 ho curato personalmente la comunicazione del Festival teatrale di Serravalle, che si svolge annualmente nella meravigliosa cornice del Castrum di Vittorio Veneto. Voglio parlare delle due edizioni contemporaneamente perché sono l’esempio di come lo stesso cliente, lo stesso lavoro e lo stesso pubblico da informare possano essere raggiunti con due stili totalmente diversi.
L’edizione 2011 era intitolata “L’isola delle voci” e ospitava una serie di spettacoli in cui la presenza attoriale era molto forte; l’accento della narrazione era forte sull’esperienza e sul talento dei professionisti (e non) invitati al Festival. L’isola delle voci quindi, in un mare di silenzio, doveva per forza essere identificata in modo preciso. E il luogo isola non poteva che essere il Castrum stesso:
La silhouette minimal, con le fattezze del Castrum di Serravalle, si astrae dal territorio circostante e diventa isola, in mezzo a un mare placido che restituisce un riflesso morbido. A questa immagine poi si è affiancata la grafica di comunicazione per la rassegna.
Applicata poi anche al folderino contenente le presentazioni individuali dello spettacoli, le iniziative speciali, gli orari di inizio, i dettagli logistici,gli sponsor e i ringraziamenti istituzionali.
Discorso completamente diverso per l’edizione 2012 in cui il tema conduttore è stato: “Terra Nostra – Paesaggi culturali del Veneto”; questo titolo riassume il profilo dato dalla direzione artistica al festival, giunto alla decima edizione, e che apre le sue porte alle altre associazioni teatrali della regione. La volontà dell’organizzatore è stata quella di dare un’immagine il più bucolica e colorata possibile, prendendo spunto dai colori del nostro territorio per poi mescolarli con l’immagine del Castrum.
Da qui la scelta di creare un “collage” dove venissero inseriti il Castrum, l’uva dalla quale nasce il nostro vino (anche per sottolineare la sinergia con le cantine che fanno da sponsor) e un sipario, per la precisione quello della Fenice di Venezia, all’occasione “ridipinto” in un rosso vivo. Quello del montaggio fotografico è uno dei momenti più delicati di questo lavoro perché, oltre a possibili errori e sviste, dietro l’angolo c’è anche la possibilità di creare un mostro….
E infatti nutrivo forti dubbi potesse risultare un lavoro all’altezza della situazione, ma tutto sommato devo ricredermi. Infatti questo tipo di lavori si affrontano sempre al buio, sapendo qual è il livello minimo di qualità al di sotto del quale non si deve scendere e non sapendo invece come poter far combaciare fotografie prese da ambienti, tempi e stili diversissimi per creare un’immagine unica.
Non è un capolavoro, ma esprime bene cosa volevano comunicare e è piaciuto al cliente. Il mio lavoro è anche questo.