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Carte da parati Edoné

 

Cliente: Edonè

Gruppo di lavoro:

 

A inizio 2012 ho realizzato assieme al mio amico e collaboratore Pierluigi Slis della Decomimesi e ad altri due brave artiste, una serie di tre carte da parati per Edonè. Le carte da parati, destinate a un target alto, sono inseribili in quella categoria di cose che o si ama o si odia. Passate di moda per molti anni, ora hanno un ritorno di fiamma interessante, anche perché alla classica texture pesantona si sono sostituiti segni artistici anche di rilievo culturale.

Il nostro lavoro è stato fatto su carte da parati per il bagno, a completamento di soluzioni contemporanee di design e arredobagno. Abbiamo realizzato un trittico ispirato alla natura: animali, mare, conchiglie; per ognuno di essi abbiamo studiato due (o tre) fasce che, nell’ambito dello stesso soggetto, sono affiancabili senza interruzione del disegno.

Le carte finite sono queste:

 

I file consegnati misuravano 282 x 310 cm per quanto riguarda il foglio largo; 94 x 310 cm invece per quanto riguarda il foglio stretto. In formato TIFF a 80 dpi, una risoluzione più che sufficiente per affissioni a muro. Anzi, leggermente superiore al valore abituale con cui si mandano questo tipo di file, ma dovendo essere guardate da vicino mi sembrava più adatta.

La conchiglia

La seconda vita di Pierluigi è dedicata all’arte, essendo lui un pittore quotato e che ha all’attivo molte esposizioni personali in tutta Europa. Il nome “Pierlugi Slis” è da una decina d’anni costantemente in crescita nel mercato delle opere d’arte.

La carta da parati raffigurante la conchiglia è quella delle tre alla quale Pierluigi teneva di più. Perché?  Perché in accordo con Edonè, al salone del Mobile 2012, Pierluigi ha esposto una sua opera completamente realizzata in scotch: una conchiglia di tre metri di altezza, molto suggestiva. Pierluigi intendeva circondare la sua opera con la carta da parati in questione. Il risultato ottenuto è stato di grande impatto.

 

 

Il mio contributo a questa installazione si è concentrata sull’ottimizzare la qualità della carta e affinare i livelli grafici di lettura. Infatti questa carta è composta da tre elementi, leggibili ognuno a una distanza diversa. Da lontano si vede la conchigliona, virata completamente al giallo ocra; a una media distanza si legge la carta da parati nelle sue parti sfumate e sbiadite; se infine ci si avvicina quasi a toccare la carta ci si rende conto di una texture di fondo che dà dinamicità all’insieme, senza appesantirlo. La texture non ha fine e ha modulo esagonale. Ci ho dedicato qualche ora ma il risultato è stato molto apprezzato. Di seguito vedrete alcune sintesi del flusso di lavoro che mi ha permesso di realizzare questa texture.

1) sono partito da alcuni elementi grafici base, presi dall’immaginario marino.


2) ho creato anche un tratto a pennello per comporre una prima forma; una specie di alga a cui attaccare gli elementi

3) non volendo fare una texture in cui si riconoscesse subito la ripetitività, ho optato per una costruzione esagonale, in modo da ingannare l’occhio. Le alghe base le ho combinate a triangolo, in una prima fase; poi ogni triangolo diventa una fetta dell’esagono. Ho riempito i buchi tra le fette con alcune figure marine base, o con filamenti creati sempre con il tratto di cui parlavo sopra.

4) a questo punto, ho reso modulare la texture affiancando più esagoni in una forma a stella e ho riempito i buchi sempre con lo stesso sistema di tratti e forme base. Ho inserito anche altre piccole triangolazioni di figure:

5) a questo punto, ho isolato il modulo che poteva ripetersi e creare la texture:


6) questa sezione, una volta selezionata a texture, è stata ridimensionata e ripetuta sul fondo creando quel mosaico di forme marine che si vede guardando la carta da parati da vicino. Il difetto di ripetitività, classica spina nel fianco delle carte da parati (o almeno di quelle fatte male) è stato minimizzato. La texture è stata usata con una trasparenza lieve, in maniera da farla percepire solo da vicino e abbassare ancora la ripetitività. Qui sotto allego un dettaglio della fascia 98 x 310.

Al Salone del Mobile l’impatto che l’intero lavoro ha avuto è stato forte da quanto ci hanno raccontato i testimoni. Bene!